Le vostre domande
Cisti pilonidale
Buongiorno, mio figlio è stato operato di cisti pilonidale all’inizio dell’estate. La ferita lasciata aperta sembrava chiudersi ma da settembre, nonostante 3 medicazioni alla settimana sia in ospedale che nello studio del chirurgo, una piccola parte continua a spurgare e non sembra cicatrizzare. Poiché adesso il ragazzo ha ripreso la scuola e spesso faccio io le medicazioni, può suggerirmi come procedere? Grazie Anna
Gent.ma Anna, purtroppo non è infrequente che dopo intervento per cisti pilonidale la ferita non guarisca anche dopo mesi. A volte dipende da una asportazione incompleta, ma più spesso dopo un inizio apparentemente favorevole la guarigione sembra bloccarsi senza un evidente motivo. Nella mia esperienza questo può dipendere sia dalla conformazione della regione glutea (soggetti con “sedere prominente”) sia da una imperfetta modalità con cui è stata eseguita l’asportazione (forma dell’ellissi e caratteristiche dei bordi). Molte volte questi pazienti vengono sottoposti a revisioni chirurgiche della ferita, talvolta anche ripetute con conseguenti mesi di disagio. Sarebbe molto utile una valutazione diretta del quadro, anche perché in parecchi casi ho ottenuto la guarigione attraverso il cosiddetto “tapering” regionale, impiegando cioè strisce adesive modellanti. Provi ad inviarmi una fotografia di buona qualità ed eventualmente concorderemo un incontro.


Fistole in malattia di Crohn
Buonasera , sono un paziente affetto da morbo di Crohn con fistole anali. Il chirurgo che mi ha operato per questo problema ha posizionato dei lacci in plastica per svuotare gli ascessi e non ledere gli sfinteri. Purtroppo questi cordini mi danno molto fastidio e si sono rotti due volte. Esiste al possibilità di toglierli? Roberto
Gent.mo Roberto, in caso di manifestazioni anali e perianali di enterite di Crohn , l’atteggiamento chirurgico deve essere giustamente conservativo, volto cioè a drenare le raccolte ascessuali senza correre il rischio di determinare lesioni sfinteriali con interventi di fistulectomia. La guarigione dipende più che altro dalla risposta al trattamento gastroenterologico sistemico. I risultati con i nuovi farmaci biologici sono lusinghieri. Esiste però la possibilità di impiegare specie specifici drenaggi (Confort Drain) di calibro e consistenza meno “invasivi” e che più a lungo possono essere tollerati quando si debbano mantenere senza porli in trazione (loose seton).
Cisti pilonidale
Buonasera il mio fidanzato è stato operato di cisti pilonidale. Sono passati 3 mesi e continua a recarsi alla clinica per medicazioni tutte le settimane, almeno 2 volte. Quando ieri ho visto la ferita, che prima era molto grossa, mi è parsa ancora aperta e con un buchino centrale. Dobbiamo preoccuparci?
I tempi di guarigione dopo intervento per cisti pilonidale possono essere anche molto lunghi, specialmente quando si adottino metodiche tradizionali “open” (che prevedono di lasciare aperta la ferita). Questo può dipendere dalla dimensione della ferita esito dell’intervento e dalle sue caratteristiche. Poiché per la sede risulta difficile gestire la disinfezione, spesso il paziente è costretto a recarsi ripetutamente in ospedale con conseguente disagio personale e lavorativo. Anche per ovviare a queste sequele ed accorciare i tempi di guarigione si sono sviluppati metodi di ricostruzione plastica e tecniche miniinvasive come la GIPS. In alcuni casi però la ritardata guarigione può dipendere da un residuo di malattia o da cicatrizzazione inadeguata, quando cioè, per la conformazione glutea, il processo riparativo determina la formazione di irregolarità o difetti sulla linea mediana con formazioni di cavità (seni) che non consentono la guarigione completa ancor prima di una vera e propria recidiva. In questi casi la diretta valutazione del quadro può consentire un processo di cosiddetto tutoraggio della ferita mediante tapering (bendaggi elastici).
Controllo tenuta anale
Buongiorno, sono una signora di 56 anni. Ho da qualche mese un fastidiosissimo problema. Non riesco bene a controllare la tenuta dell’ano, nel senso che non tengo bene l’aria e mi trovo le mutandine macchiate. Devo preoccuparmi? Diventerò incontinente?
I disturbi che lei mi riferisce non vanno certamente sottovalutati. Si tratta, al momento, non di una incontinenza fecale conclamata ma si configurano difetti di continenza, seppur minori. E’ indispensabile innanzitutto uno studio manometrico/reflessologico della funzione sfinteriale, cui potrà seguire una valutazione morfologica con RMN ed eventualmente la elettromiografia. In casi come il suo, il corretto inquadramento della situazione può consentire un trattamento riabilitativo i cui risultati appaiono migliori tanto più precocemente venga iniziato. Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un centro specialistico che disponga di queste tecniche diagnostiche.
Rapporti anali
Salve, ho un dubbio che spero mi possa togliere. Il mio fidanzato insiste da tempo per avere rapporti anali. Sono pericolosi?
I rapporti anali di per sé non possono essere definiti pericolosi. Si tratta comunque di atti che determinano un traumatismo dell’apparato sfinteriale e della mucosa. L’uso di lubrificanti può diminuire il rischio di lesioni muscolari degli sfinteri e lacerazioni delle superfici interne dell’ano. La possibilità di causare comunque microlesioni mucose aumenta il rischio di trasmissione di malattie veneree.
Operazione emorroidi
Buongiorno, ho 47 anni e sono stato operato di emorroidi 8 mesi fa. Dopo un po’ di sofferenza dovuta all’intervento, ho iniziato di nuovo a sanguinare quando vado di corpo. Il chirurgo che mi ha operato all’ultimo controllo non ha trovato nulla di anomalo. Che cosa devo fare?
per rispondere adeguatamente al suo quesito, dovrei sapere quali esami sono stati eseguiti prima dell’intervento. Se non è stata effettuata la colonscopia, dovrebbe sottoposi all’esame per escludere altri fonti di sanguinamento non evidenziabili ai controlli. Con una indagine risultata negativa, il mio consiglio è di sentire un secondo parere da un altro specialista.
Dolore
Dottore mi aiuti. Sono oramai 4 mesi che soffro di un forte dolore anale che mi sveglia di notte e mi sta rovinando la vita. Sono stata visitata da diversi medici ma nonostante pastiglie e pomate per le emorroidi (che non sapevo di avere) il fastidio non è passato!
Se durante le visite che le sono state fatte non è emersa nessuna patologia organica in grado di giustificare la sintomatologia dolorosa, potrebbe trattarsi di perinealgia, una vera e propria malattia in cui il dolore è l’unico elemento. E’ indispensabile peraltro una diagnostica accurata e completa perché, come intuibile, si tratta di una cosiddetta diagnosi “per esclusione”!
Prurito
Da alcune settimane mi è iniziato un prurito fastidiosissimo vicino all’ano. Il mio medico di famiglia mi ha prescritto una pomata con cortisone ed un sapone neutro per il lavaggio ma mi sembra che il problema non stia migliorando. Che cosa devo fare?
Gent.ma il prurito anale è un disturbo molto frequente. Le consiglio di eseguire un esame delle feci per escludere parassiti fecali e di sottoporsi comunque a visita proctologica. Il prurito può essere causato da una dermatite perianale di immediata diagnosi come pure rappresentare un sintomo associato di altre patologie di interesse proctologico quali emorroidi, fistole anali o infezioni virali. Solo il corretto inquadramento diagnostico può consentire la adeguata terapia.
Parto
Mia moglie ha partorito 1 mese fa e da quel momento le sembra di non riuscire a controllare completamente l’aria. Le premetto che ha fatto un parto naturale con anestesia epidurale, ma che il travaglio è durato quasi due ore. Dobbiamo preoccuparci?
Buonasera, nel periodo immediatamente successivo al parto è abbastanza frequente che si verifichi un difetto di continenza, di solito, come nel caso di sua moglie, parziale e fortunatamente di solito transitorio. Sarebbe utile sapere se si è resa necessaria episiotomia o se si sono verificate lacerazioni che possono coinvolgere l’apparato sfinteriale. Queste lesioni si possono evidenziare con indagine ecotomografica o RMN. Il recupero totale è la regola e solo di rado si rendono necessari interventi ricostruttivi degli sfinteri. Faccia presente il problema al ginecologo di fiducia, se persistesse potrà essere indicata valutazione specialistica.
Emorroidi
Una mia collega è stata sottoposta ad intervento chirurgico di emorroidi ma sono almeno 15 giorni che non sta bene e non rientra al lavoro. E’ normale ? Ho anche io qualche disturbo ma vorrei sapere se è vero che ci sono operazioni non dolorose?
Buongiorno. Esistono è vero moderni interventi e tecniche chirurgiche nel trattamento delle emorroidi che hanno reso il decorso postoperatorio dei pazienti certamente poco doloroso, se non del tutto indolore, tanto da consentire la dimissione pressoché immediata del paziente e la precoce ripresa delle attività lavorative (intervento di Longo o prolassopessi). Le possibilità tecniche sono numerose ma è necessaria la valutazione del singolo caso per consigliare al paziente l’intervento più adatto. Sono dell’idea che la soluzione debba essere personalizzata come “un abito tagliato su misura” da uno specialista che disponga delle differenti metodiche e strumentazioni.
Emorroidi
Sono molto stitico e poiché viaggio per lavoro, durante la settimana, il fastidio peggiora. Da 10 giorni quando vado di corpo ho un bruciore fortissimo, con qualche goccia di sangue che vedo nel pulirmi, e che dura per ore rendendo la guida molto fastidiosa. In farmacia mi hanno dato un pomata antiemorroidaria ma non mi ha fatto un granchè. Mi aiuti!
Da quel che mi racconta , l’ipotesi più probabile è che si tratti di una ragade anale, piuttosto frequente nei soggetti stitici e che sono costretti ad intensi sforzi nella defecazione. Si tratta di una lacerazione interna molto dolorosa. E’ comunque indispensabile che lei si faccia visitare: sono infatti assolutamente contrario al consiglio generico senza conferma diagnostica mediante anuscopia. La terapia per emorroidi nel suo caso potrebbe essere inutile, ritardare la corretta terapia e diminuire le possibilità di guarigione “incruenta” cioè senza intervento chirurgico.
Sanguinamento
Sono molto stitico e poiché viaggio per lavoro, durante la settimana, il fastidio peggiora. Da 10 giorni quando vado di corpo ho un bruciore fortissimo, con qualche goccia di sangue che vedo nel pulirmi, e che dura per ore rendendo la guida molto fastidiosa. In farmacia mi hanno dato un pomata antiemorroidaria ma non mi ha fatto un granchè. Mi aiuti!
Da quel che mi racconta , l’ipotesi più probabile è che si tratti di una ragade anale, piuttosto frequente nei soggetti stitici e che sono costretti ad intensi sforzi nella defecazione. Si tratta di una lacerazione interna molto dolorosa. E’ comunque indispensabile che lei si faccia visitare: sono infatti assolutamente contrario al consiglio generico senza conferma diagnostica mediante anuscopia. La terapia per emorroidi nel suo caso potrebbe essere inutile, ritardare la corretta terapia e diminuire le possibilità di guarigione “incruenta” cioè senza intervento chirurgico.
Emorroidi
Ho 32 anni e soffro dalla prima gravidanza di emorroidi che ciclicamente si ingrossano e qualche volta sanguinano andando in bagno. Poiché desideriamo presto un secondo figlio consiglia l’intervento chirurgico?
La patologia emorroidaria è maggiormente sentita in gravidanza o nell’immediato puerperio. Questo si deve, oltre agli stimoli ormonali, all’effetto meccanico del feto, alla frequente costipazione delle pazienti od allo sforzo del travaglio. Molto spesso però, dopo il parto, i disturbi si riducono fino a sparire del tutto. Non sembra questo il suo caso che invece potrebbe giovarsi di un trattamento chirurgico o magari ambulatoriale. La sua patologia andrebbe a mio avviso inquadrata con visita ed anuscopia per consigliarLe cosa fare.
Perdite
Mi capita da qualche settimana di trovare qualche macchia sugli slip. Non sembra si tratti di sangue ma cosa potrebbe essere?
Gentile D, quanto da Lei riferito non è esclusivo di un solo quadro patologico: potrebbe essere dovuto alla presenza di una fistola anale dal cui orifizio esterno esce pus, al cosiddetto soiling dovuto a patologia emorroidaria avanzata o polipo del canale anale, ad una dermatite essudativa oppure ad una infezione virale come pure rappresentare la spia di un difetto sfinteriale su base organica o infiammatoria. E’ pertanto evidente che non mi è possibile rispondere al suo quesito consigliandole un esame clinico approfondito.
Tumore del retto
A mia madre, di 76 anni, è stata diagnosticato un tumore del retto. Dopo avere fatto una biopsia ci è stato detto che probabilmente non dovrà più essere operata ma verrà affidata ad un oncologo. E’ una buona notizia secondo Lei?
Per rispondere in maniera esauriente dovrei disporre del risultato istologico del prelievo bioptico. Ci sono tumori del canale anale di natura spinocellulare che rispondono molto bene alla terapia combinata radio + chemio. Di solito la risposta al trattamento è completa e si assiste alla scomparsa completa del tumore tanto da non rendere indicato l’intervento chirurgico. Anche di fronte ai veri e propri tumori del retto di natura adenocarcinomatosa, può essere indicato il ricorso alla radio + chemioterapia come trattamento iniziale cui fa seguito però l’intervento chirurgico. Questa scelta (terapia neoadiuvante) garantisce la diminuzione delle recidive locali e più alte percentuali di guarigione.
Emorroidi
Salve, sono stato operato 4 anni fa di emorroidi e sono stato bene per oltre 3 anni. Poi pian piano mi sono tornati i disturbi di prima: sanguinamento e dolore. Ho il timore che sia necessario un altro intervento chirurgico. Ho qualche altra possibilità?
Purtroppo le recidive di emorroidi dopo intervento chirurgico esistono e la loro incidenza pur non altissima comunque non appare trascurabile: oscilla infatti tra il 3% e il 10% e dipende anche dalla tecnica chirurgica impiegata. Non sempre comunque è necessario un nuovo intervento chirurgico. Potrebbero essere sufficienti i trattamenti ambulatorialil solco gluteo più limitati (scleroterapia o legatura elastica). Vinca dunque le sue perplessità e si sottoponga ad una nuova visita.
Ascesso
Mi sono recato al Pronto Soccorso domenica pomeriggio per dolore all’ano con febbre. Il chirurgo che mi ha visitato mi ha diagnosticato un ascesso anale e, in anestesia locale, mi ha praticato una incisione. Ora devo andare in ambulatorio per le medicazioni. Dovrò essere operato? Quale convalescenza dovrò aspettarmi?
Come certamente le sarà stato detto dal collega intervenuto, le possibilità di una guarigione completa di una ascesso perianale dopo incisione e drenaggio sono piuttosto rare: circa 10-15 %. Quindi comunque conviene aspettare la naturale evoluzione del quadro. Se ne residuasse una fistola le consiglio di rivolgersi ad uno specialista di settore per la esecuzione dell’intervento
Cisti sacro-coccigea
Mio figlio di 16 anni deve essere operato per una cisti pilonidale del solco intergluteo. Il chirurgo a cui siamo stati inviati dal nostro medico di base ci ha spiegato che saranno necessarie molte medicazioni. Dovrà per forza perdere tanti giorni di scuola?
La cisti pilonidale (anche detto sinus pilonidale) determina frequentemente lunghe astensioni dalle attività scolastiche o lavorative sia a causa delle frequenti complicanze settiche sia, dopo chirurgia, per le visite di controllo successive e le medicazioni. I tempi della guarigione non sono facilmente prevedibili. Va quindi sempre presa in considerazione la possibilità di “chiusura”della ferita anche grazie alle tecniche ricostruttive che prevedono costruzione di lembi ed eventualmente all’impiego di gel piastrinico.
Condilomi
Mi sono stati trovati i condilomi anali e la prossima settimana sarò operata. Mi hanno detto che si tratta di una infezione. Posso contagiare i miei familiari?
Laura
Buongiorno, i condilomi anali sono espressione di infezione da HPV. I virus responsabili sono molto simili a quelli che causano i papillomi della cervice, se non gli stessi. Sono quindi lesioni contagiose per contatto diretto (particolarmente attraverso contatti sessuali). L’uso del preservativo non protegge del tutto perché possono trasmettersi anche in altre zone del corpo oltre ai genitali (dita, viso etc). Le consiglio di far sottoporre il suo partner a visita specialistica (urologica o dermatologica) e successivo counselling infettivologico in Centri Specializzati. Eviti se possibile l’uso promiscuo dei sanitari (o li disinfetti) e certamente utilizzi salviette ed asciugamani personali.
Emorroidi
Ho 54 anni e sono stato operato 3 anni fa di emorroidi. Di recente ho di nuovo visto sangue andando in bagno. Era sangue rosso. Che cosa mi consiglia perché ho paura che mi siano tornate…
Ivano
Il mio suggerimento è di farsi visitare da uno specialista (perché non il chirurgo che l’ha già operata?) in grado di valutare una eventuale malattia residua/recidiva. Comunque, se non l’ha mai fatta, consiglio il completamento della diagnostica con una colonscopia.
Fistola
L’anno scorso mi è venuto un ascesso anale e poi sono stata operata di fistola. Dopo nove mesi l’ascesso è di nuovo scoppiato e adesso il mio medico di famiglia mi parla di recidiva. Che fare?
Franca
Le consiglio una visita dal collega che l’ha già trattata per una prima valutazione clinica e, comunque, di sottoporsi a RMN pelvica con mezzo di contrasto. Le fistole anali recidive si considerano per definizione complesse e necessitano di uno studio strumentale accurato che consentirà di definire i rapporti dell’eventuale tragitto fistoloso con l’apparato sfinteriale e ottimizzare la strategia terapeutica.
Ragade
Buongiorno, ho una ragade che non guarisce da 2 mesi e mi sta rovinando la salute nonostante terapie con pomate e supposte. Dovrò essere operata? Ho paura del rischio di perdere le feci!
Federica
Cara Federica, se nonostante una terapia “adeguata” e protratta, l’eventuale utilizzo di dilatatori per automedicazione (dei quali lei non fa cenno nella sua domanda) la ragade non cicatrizza e guarisce, si può porre indicazione all’intervento chirurgico ma solo dopo avere cercato la guarigione con trattamento conservativo di secondo livello (penso all’impiego di nitroglicerina o di tossina botulinica). Si affidi con fiducia ad “un addetto ai lavori” che meglio saprà consigliarla. In mani esperte il rischio di incontinenza dopo intervento è davvero basso!
Cisti pilonidale
Gentile Dottore, mio figlio ha una cisti pilonidale che ha fatto infezione ed è stata incisa in Pronto Soccorso. Poiché deve partire per l’Erasmus è terrorizzato dall’intervento che gli è stato prospettato: ferita aperta e un lungo periodo di medicazioni. Che cosa ne pensa?
Lucio
Nella maggioranza dei casi esistono oggi valide opzioni mini-invasive per il trattamento delle cisti pilonidali. Negli ultimi 4 anni, in una minima percentuale della mia casistica sono stato “costretto” a intervenire con approccio tradizionale e ho utilizzato routinariamente la tecnica di GIPS eseguendo carotaggi e toilette della lesione. L’intervento si può eseguire ambulatorialmente in anestesia locale, il dolore postoperatorio è ben tollerato e la guarigione più rapida. Inoltre l’aspetto estetico-cicatriziale della zona appare decisamente migliore. Infine in caso di recidiva (che ha la stessa incidenza dell’approccio tradizionale di escissione a losanga), si può ripetere l’intervento miniinvasivo! Tranquillizzi quindi il ragazzo!
Stitichezza
Buonasera, ho 41 anni, soffro di stitichezza e da anni la combatto con i lassativi. Adesso mi pare che mi facciano meno effetto, mi sembra di avere un ostacolo nel retto e non riesco mai a svuotarmi bene. Devo andare in bagno molte volte nella mattinata. Che lassativo mi suggerisce?
Sara
Non posso proprio consigliarle un lassativo! Nonostante la sua giovane età, prima di tutto si devono escludere cause organiche neoplastiche dei disturbi. Serve almeno una rettosigmoidoscopia. Potrebbe presumibilmente trattarsi di un quadro di dischezia da sindrome da ostruita defecazione determinata da prolasso rettale interno ma solo una valutazione clinica, l’endoscopia ed una defecoRMN potranno confermarlo. La corretta diagnosi consentirà quindi di scegliere il miglior trattamento (medico,riabilitativo, chirurgico).
R: Non posso proprio consigliarle un lassativo! Nonostante la sua giovane età, prima di tutto si devono escludere cause organiche neoplastiche dei disturbi. Serve almeno una rettosigmoidoscopia. Potrebbe presumibilmente trattarsi di un quadro di dischezia da sindrome da ostruita defecazione determinata da prolasso rettale interno ma solo una valutazione clinica, l’endoscopia ed una defecoRMN potranno confermarlo. La corretta diagnosi consentirà quindi di scegliere il miglior trattamento (medico,riabilitativo, chirurgico).
Per doverosa informazione, si ricorda che la visita medica effettuata dal proprio Medico curante rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico. I consigli forniti in questo sito devono essere intesi semplicemente come suggerimenti di comportamento.